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50 ANNI DI TOYOTA COROLLA, L’AUTOMOBILE PIÙ VENDUTA DELLA STORIA

27 Marzo 2023

Dalla E10 alla E210: oltre 50 anni del modello più venduto nella storia dell’automobile che nel 2013 ha infranto la cifra di 40 milioni di auto vendute.

Introdotta per la prima volta nel 1966, la Toyota Corolla è stata l’auto più venduta in tutto il mondo nel 1974 finendo per occupare, da quel momento in poi, stabilmente i vertici delle classifiche delle vendite. Nel 1997, inoltre, la Corolla è diventata il modello che ha venduto di più nella storia dell’automobile (le 5 auto più vendute al mondo), scavalcando anche il leggendario e iconico “Maggiolino” Volkswagen. La berlina giapponese ha infine raggiunto nell’estate del 2013 la vertiginosa cifra di 40 milioni di modelli venduti per una serie che nel 2019 con la E210 è giunta alla sua dodicesima generazione.

Prologo: il debutto della Toyota Corolla

Siamo negli anni Sessanta e il Giappone si è ormai definitivamente messo alle spalle i fantasmi del Secondo Conflitto Mondiale affermandosi improvvisamente come una nazione dalla vocazione spiccatamente occidentale. Dopo le Olimpiadi casalinghe del 1964 il paese del Sol Levante è deciso a mostrare tutta la sua forza propulsiva anche per quanto riguarda il mercato dell’automobile.

Il successo arriverà puntuale grazie al gigante Toyota che, proprio in quei mesi, decide di dar vita a una berlina di classe media in grado di incarnare il sogno della famiglia nipponica. Per lei, tra una rosa di nomi, sceglie quello floreale di Corolla, l’anello di petali che corre tutto attorno al centro. La vettura viene pubblicizzata come “l’auto più ricercata dal mercato, presentata al mondo unendo l’essenza della tecnologia Toyota“. Il successo sopraggiunge fragoroso. In patria la sua uscita scatena veri e propri deliri collettivi, con folle di persone che si accalcano nelle concessionarie dei Tre Ellissi per sbirciarla anche solo per un fugace momento. La prima generazione di Corolla mette in strada tecniche e tecnologie di primo piano, elevati livelli di comfort e sicurezza che la rendono un must have anche al di fuori dei confini giapponesi. Nel 1968 l’uragano Corolla arriva finalmente in Europa, con un primo scalo in Olanda, diventando così la prima vettura nipponica a essere esportata.

Gli ingredienti del sogno Corolla

I competitor casalinghi Nissan Sunny (commercializzata all’estero come Datsun 1000) – uscita sul mercato lo stesso anno della Corolla – e la successiva Honda Civic non riescono in alcun modo ad arginare il successo della rivale. Per evitare ogni dualismo la dirigenza dei Tre Ellissi decise all’ultimo di impiegare per il suo primo modello (E10) un motore da 1.077 cc che avrebbe garantito maggiori prestazioni rispetto alla coetanea di casa Nissan.

Un surplus di cilindrata che l’azienda fondata da Sakichi Toyoda utilizzerà senza scrupoli nella sua campagna pubblicitaria per cercare di persuadere gli automobilisti a preferire la Corolla alla Sunny. Mentre gli ingeneri lavorano sulla meccanica, i designer tracciano lo stile della futura Corolla. In realtà la volontà di soddisfare le esigenze più disparate farà sì che nell’azienda della prefettura di Aichi si cominci a lavorare su diverse carrozzerie. L’esito finale portò, nel 1966, alla realizzazione di ben quattro varianti: berlina a due e quattro porte, coupé con linea liftback e station wagon a due porte.

Una gamma che si combinava con i tre allestimenti proposti: Base, SL e Hi-Deluxe. Per tutte vi era un motore quattro cilindri 1.1 con 8 valvole e comando ad aste e bilancieri in grado di erogare 60 CV, che diventavano 63 nella variante Hi-Deluxe e 73 in quella con doppio carburatore. Unità abbinate a un cambio a quattro velocità o, a richiesta, a un automatico a due rapporti con comando al volante anziché a cloche. Tradizionale la trazione sull’asse posteriore, i freni a tamburo e le sospensioni posteriori a ponte rigido, mentre più innovativo era il sistema delle sospensioni anteriori a ruote indipendenti con schema McPherson e balestra trasversale.

Il successo planetario della Corolla

Nel 1970 è il momento della E20, la seconda serie della Corolla che segna l’inizio della diversificazione della produzione in base ai mercati. In Giappone l’unità da 1,2 litri è affiancata da tre 1.4 che erogano fino a 95 CV e, un anno dopo, da altrettanti 1.6 con potenze comprese tra 105 e 115 CV. Un quattro cilindri che, con gli opportuni aggiornamenti, avrà una vita lunga. Viceversa, negli USA sono disponibili il solito 1.2 e un 1.6 da 102 CV.

A cambiare è pure l’estetica, ora un po’ più curata e affinata con il restyling del 1972. Modifiche che consolidano le vendite negli States dove ne sono vendute più di 500.000 prima del 1974, anno della terza generazione. Ma la E20 è pure la prima Corolla a essere prodotta (in Portogallo) nel Vecchio Continente, pur con scarsi riscontri di vendite, e a debuttare nelle corse con la variante sportiva SR5. Una carriera, per la verità, nel quale la factory avrà ben più fortuna con la Celica, auto che negli anni Novanta conquisterà 6 campionati del mondo rally (4 piloti e 2 costruttori) contro l’unico vinto dalla Corolla (mondiale costruttori nel 1999).
Quando nel 1974 viene presentata la terza generazione, Toyota ormai è conosciuta nel mondo per la sua elevata qualità costruttiva che riduce al minimo gli interventi di manutenzione e le soste per riparazioni e consente di avere costi di gestione contenuti. Una serie di pregi che sono esaltati con la terza serie contraddistinta dalle sigle produttive E30, E40, E50 ed E60 a seconda dei mercati di riferimento (ormai sono quattro: Giappone, USA, Europa e Australia) e del tipo di carrozzeria: berlina a due o tre volumi, familiare, coupé, sportiva SR5 e, dal 1976, liftback e fastback. Un’offerta che ha subito riscontro nelle vendite tanto che nel 1976 la produzione mondiale supera i 5 milioni di esemplaricon gli Stati Uniti, dove Toyota è ormai il primo marchio estero, a trainare la domanda con il primo milione di consegne raggiunto nel 1977.

La trazione anteriore

Come da tradizione Toyota la Corolla viene rinnovata completamente dopo pochi anni e già nel 1979 è nelle concessionarie la quarta serie (E70), sempre con specifiche diverse in relazione al territorio di commercializzazione. Un modello che si presenta con un telaio nuovo e, in Europa, con i motori 1.3 da 60 CV da 1.6 da 75, 86 e 108 CV abbinati a un cambio manuale a 5 rapporti o a un automatico a quattro velocità.

La E70 è pure la prima Corolla ad ospitare sotto il cofano un’unità a gasolio, 1.4 da 60 CV disponibile solo per il Giappone e alcuni mercati del sudest asiatico. A migliorare sono pure l’estetica, adesso più squadrata, le finiture e il comportamento stradale. La rivoluzione, però, arriva con la E80, ossia la quinta generazione che abbandona la trazione posteriore per una più moderna configurazione a trazione anteriore e fa debuttare i motori a 16 valvole. È il 1983, anno nel quale il modello compatto giapponese arriva a quota 10 milioni di unità prodotte. È la versione che consacra il modello su scala mondiale: all’anno se ne producono oltre 300.000.

La sesta generazione è quella del piacere di guida, con l’immagine della berlina tranquilla e confortevole che fino ad allora aveva caratterizzato il modello che viene profondamente rivisitata: l’obiettivo è dare vita ad un’auto in grado di “risvegliare tutti e cinque i sensi“, affermano ai piani alti. Commercializzata nel 1987 (e rimasta in produzione fino al 1991) essa detiene il record di esemplari venduti in un mese sul mercato giapponese (ben 44.000). “Grande e sicura“, questo è invece lo slogan lanciato dalla Casa alla presentazione del nuovo modello, avvenuta nel 1991. Particolare attenzione viene riposta nella progettazione della meccanica, motore e telaio.

La nuova Corolla è più precisa nella guida sportiva, frena meglio e fissa nuovi standard di qualità e sicurezza. Sarà prodotta fino al 1995, per un totale di 2.400.000 esemplari. Alla metà degli anni Novanta, in tempi in cui in Giappone si registra una flessione dell’economia, Toyota lancia la settima generazione della Corolla. I problemi legati alle emissioni vengono altamente presi in considerazione dai progettisti, che pensano a un’auto poco inquinante e in armonia con i contesti urbani entro cui andrà a inserirsi. Più leggera della serie precedente (la berlina di 50 kg, la coupé di 70), mantiene livelli di sicurezza molto elevati grazie a una carrozzeria realizzata con innovativi acciai alto-resistenziali.

Le innovazioni della Toyota Corolla: dalla nona alla decima generazione

Arrivano poi gli anni 2000, quelli della flessione del mercato dell’auto. Toyota reagisce alle difficoltà ambientali lanciando la nona generazione di Corolla, un’auto di rottura sia nel design degli esterni che degli interni. Sarà un successo in Asia, in Europa e anche negli Stati Uniti. A fine produzione, nel 2006, gli esemplari venduti ammontano a quasi 1,39 milioni. La decima generazione, che vede la luce nel 2006 – esattamente quarant’anni dopo l’uscita del primo modello – rimane invece in produzione fino al 2013 confermandosi un punto di riferimento per la categoria.

L’undicesima generazione del modello Toyota Corolla è stata prodotta nel 2012 in Giappone e a partire dall’anno successivo per i mercati americani ed europei. Esternamente, le auto si differenziano l’una dall’altra per il design anteriore e posteriore. Così, la versione europea della Corolla ha ricevuto una griglia cromata più ampia, fari diretti al parabrezza, fanali posteriori allungati e nuovi paraurti. In generale, l’aspetto della Corolla 2013 è più aggressivo nell’aspetto. Gli interni sono eleganti, semplici e confortevoli.

Già nell’equipaggiamento di serie vi sono poi i fari a LED, maniglie e specchietti color car, 8 airbag, alzacristalli elettrici, aria condizionata, sedili riscaldati e chiusura centralizzata. Versioni più costose offrono sensori di luce e pioggia, rivestimenti in pelle e tessuto, climatizzazione bi-zona e un buon sistema multimediale. I colori di base per il corpo sono bianco e blu scuro, altri colori sono disponibili a un costo aggiuntivo.

Ieri, oggi e domani di Toyota Corolla

In questi mesi infine giungerà in Europa il restyling della dodicesima serie che ha debuttato nella ormai “lontana” era pre-covid (2019). La Toyota Corolla si aggiorna nel look e nelle prestazioni con le hatchback e Touring Sports che ricevono nuovi dettagli e colorazioni per la carrozzeria, nuove finiture per gli interni e un’unità full hybrid più prestazionale (a fine 2022 è arrivata anche una nuova Corolla Cross).

novità estetiche, degli esterni si limitano a qualche dettaglio, come un nuovo stile per la calandra, nuove cornici per i fendinebbia e fari bi-LED con abbaglianti adattivi disponibili di serie sugli allestimenti più ricchi. Nell’abitacolo troviamo nuove modanature e rivestimenti aggiornati, tra cui i Dark e Light Harmony. A livello tecnologico, la Toyota è equipaggiata con uno schermo dell’infotainment più grande da 10,5″, mentre il quadro strumenti digitale è stato portato a 12,3″ con una grafica che cambia a seconda delle quattro modalità di guida selezionate. Rinnovate anche le motorizzazioni full hybrid 1.8 e 2.0 che possono contare su prestazioni ancora più vispe con consumi ed emissioni ulteriormente contenuti. Il merito va a un’unità elettrica completamente ridisegnata e con una massa ridotta fino a 18 kg (a seconda del tipo di modello). Così, il 1.8 della Corolla eroga 140 CV (+18 CV) e scatta da 0 a 100 km/h in 1,7 secondi in meno fermando il cronometro in 9,2 secondi. La variante 2.0, invece, raggiunge i 196 CV (+12 CV) con un’accelerazione ridotta di mezzo secondo per un tempo di 7,5 secondi. I rispettivi valori di emissioni sono di 102 g/km (identico al modello pre-restyling) e 107 g/km (-3 g/km). Oltre ai semplici dati, secondo Toyota il miglioramento è avvertibile anche nell’esperienza di guida, definita “più intuitiva, silenziosa e in linea con le aspettative di chi è al volante” per una vettura che, pur ultracinquantenne, non ha ancora smesso di macinare chilometri su strada e garantire fatturati stellari alla propria Casa Madre.

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